Le Vedana e la contemplazione delle sensazioni

Le Vedana come secondo fondamento della consapevolezza. Come praticare la Mindfulness delle sensazioni per sviluppare una mente più equanime e consapevole.
Vedana e la Mindfulness delle sensazioni
Illustrazione di Jorm Sangsorn

Nella tradizione buddhista, le Vedana rappresenta un concetto centrale per comprendere il funzionamento della mente e la nostra relazione con le esperienze. È un elemento chiave nella pratica della consapevolezza, come viene descritto nel satipatthana sutta, noto anche come il Discorso sui quattro fondamenti della consapevolezza.

In questo articolo esploreremo cosa sono le Vedana, perché sono così importanti nella pratica meditativa e come vengono contemplate nell’ambito della Mindfulness.

Cosa sono le Vedana?

Il termine Vedana si riferisce alle sensazioni che proviamo in risposta agli stimoli sensoriali o mentali. Queste sensazioni sono qualità edoniche dell’esperienza e possono essere di tre tipi: piacevoli (mi piace), spiacevoli (non mi piace) o neutre. Quando percepiamo uno stimolo, sia esso una sensazione fisica come il caldo o il freddo, o una sensazione mentale come un pensiero o un ricordo, la mente lo etichetta automaticamente come piacevole, spiacevole o neutro. Questo processo accade in modo istintivo, spesso prima che siamo consapevoli di ciò che stiamo vivendo.

Le Vedana giocano un ruolo cruciale nella nostra esperienza quotidiana perché influenzano il modo in cui rispondiamo al mondo. Le sensazioni piacevoli tendono a creare attaccamento e desiderio, mentre quelle spiacevoli generano avversione o rifiuto. Le sensazioni neutre, d’altra parte, possono portare alla noia o all’indifferenza.

È importante notare che le Vedana non rappresentano in sé un’emozione o un pensiero, ma sono un’esperienza di base, una reazione immediata agli stimoli.

Le Vedana nel Satipatthana Sutta: il secondo fondamento della consapevolezza

Nel Satipatthana Sutta, il Buddha descrive quattro fondamenti della consapevolezza che costituiscono il cuore della pratica meditativa: il corpo (kaya), le sensazioni (vedana), la mente (citta) e i fenomeni mentali (dhamma). Il secondo fondamento è dedicato specificamente alla contemplazione delle sensazioni.

Il discorso sui quattro fondamenti della consapevolezza ci invita a osservare le sensazioni non come un oggetto di reazione automatica, ma come un campo di indagine. Il Buddha sottolinea che diventare consapevoli delle Vedana è essenziale per comprendere come le sensazioni influenzino le nostre azioni e pensieri. Essere consapevoli delle sensazioni ci permette di spezzare il ciclo della reattività automatica e di sviluppare una maggiore equanimità di fronte a piacere e dolore.

Per esempio, se durante la meditazione notiamo una sensazione di disagio fisico, come il dolore a una gamba, la nostra tendenza naturale potrebbe essere quella di reagire con avversione, desiderando che il dolore scompaia. La pratica delle Vedana ci invita invece a osservare semplicemente il dolore, riconoscendolo senza giudizio. Lo stesso vale per le sensazioni piacevoli: invece di attaccarci al piacere, possiamo osservarlo con distacco, sapendo che anch’esso è impermanente.

Le Vedana, o sensazioni, nei cinque aggregati

Le Vedana, oltre a costituire il secondo fondamento della consapevolezza nel Satipatthana Sutta, sono anche il secondo dei cinque aggregati o Skandha, che descrivono i componenti dell’esperienza umana. Gli aggregati rappresentano una struttura concettuale che spiega come si forma la nostra esperienza del mondo attraverso il corpo fisico, le sensazioni (Vedana), le percezioni, le formazioni mentali e la coscienza. Questo sottolinea ulteriormente l’importanza delle Vedana nel processo attraverso cui interpretiamo e reagiamo al mondo, rendendole un elemento fondamentale per comprendere la natura dell’esperienza e della sofferenza.

La contemplazione delle Vedana nella Mindfulness

Nella Mindfulness, la contemplazione delle Vedana assume un ruolo chiave per comprendere come i nostri schemi reattivi si manifestino nella vita quotidiana. La Mindfulness, o consapevolezza, è la pratica di prestare attenzione al momento presente con un atteggiamento di apertura e non giudizio. Quando pratichiamo la Mindfulness delle sensazioni, ci alleniamo a osservare come reagiamo agli stimoli esterni e interni.

Un aspetto centrale della contemplazione delle sensazioni nella Mindfulness è riconoscere che le sensazioni non sono permanenti. Possono emergere, restare per un po’, e poi dissolversi. Quando ci accorgiamo di questo ciclo, possiamo sviluppare una prospettiva più distaccata rispetto alle nostre reazioni, riducendo l’attaccamento e l’avversione. Ad esempio, se ci troviamo a sperimentare una sensazione piacevole, possiamo notare il nostro impulso a voler prolungare quel piacere. Se siamo consapevoli di questa tendenza, possiamo semplicemente notare l’impulso senza agire su di esso.

Questa pratica ci aiuta a spezzare i meccanismi automatici che spesso ci conducono alla sofferenza. Le reazioni di attaccamento e avversione nascono dalle Vedana, e attraverso la consapevolezza delle sensazioni possiamo imparare a rispondere con maggiore saggezza e calma. Invece di essere trascinati via da un “mi piace” o “non mi piace“, possiamo rimanere nel flusso della consapevolezza.

Perché le Vedana sono importanti?

La pratica della contemplazione delle Vedana è essenziale perché queste sensazioni sono alla base di molte delle nostre abitudini mentali. Il Buddha insegnava che le Vedana sono strettamente collegate al sorgere di stati mentali disturbanti, come l’avidità, l’odio e l’illusione. Se non siamo consapevoli delle nostre reazioni alle sensazioni, possiamo facilmente essere intrappolati in questi schemi reattivi.

La capacità di osservare le sensazioni senza essere dominati da esse ci permette di sviluppare una mente più libera e resiliente. Nella pratica di Mindfulness, coltiviamo l’abilità di riconoscere le Vedana senza essere sopraffatti, e questo ci aiuta a vivere in modo più equilibrato e presente. La consapevolezza delle sensazioni diventa un ponte per accedere a una comprensione più profonda della nostra mente e del modo in cui interagiamo con il mondo.

Conclusione

Le Vedana, le sensazioni di piacere, dolore e neutralità, sono un aspetto fondamentale della nostra esperienza umana. Nel contesto del Discorso sui quattro fondamenti della consapevolezza, il Buddha ci invita a contemplare le Vedana come parte integrante del percorso verso la liberazione dalla sofferenza. Attraverso la pratica della Mindfulness, possiamo imparare a osservare le nostre sensazioni senza reagire automaticamente, sviluppando una mente più equanime e consapevole. Essere presenti alle nostre sensazioni ci offre l’opportunità di scegliere risposte consapevoli, piuttosto che cadere preda di schemi reattivi inconsci.

 

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